Nikola Tesla fu ispirato da Goethe
Ognuno di noi, in quanto essere spirituale è unico, con caratteristiche diverse da quelle di ogni altro. Lo stesso vale per le idee, ogni idea è frutto di un singolo individuo.
Quando diciamo che siamo una scintilla divina, fatti della stessa “sostanza” di Dio, non significa che siamo la stessa cosa.
Il concetto “Tutti siamo UNO” oggi di moda è interpretato in maniera errata, dando l’idea che tra un essere umano e l’altro non vi sia differenza.
Potremmo dire anche che tutti gli esseri umani sono l’Umanità, ma è evidente che ognuno mantiene la propria individualità, con le sue proprie idee, gusti e desideri.
Alcuni fautori del “Tutti siamo UNO” sostengono che il considerarsi individui unici porta alla competizione, a soprusi, alla dominazione e a altre condizioni indesiderabili, ma la causa di tutto questo è da attribuire al sistema sociale adottato, non al fatto di essere individui a sé stanti.
Esistono infatti società, poche perché le stanno distruggendo, basate sulla cooperazione, dove non esiste competizione o desiderio di primeggiare, come alcune tribù dell’Amazzonia, pur essendo ogni membro ben conscio della propria individualità.
L’apparenza è prodotta dal fatto che siamo connessi, questo è evidente, quando guardiamo un’altra persona inevitabilmente siamo connessi da un flusso dagli occhi all’oggetto guardato. Oltre a connessioni sottili determinate dal pensiero, come la telepatia e altri fenomeni.
Non siamo comunque Uno più di quanto tutti i mattoni, ognuno diverso da tutti gli altri, uniti dal cemento, sono la casa.
Ciò che ci connette è la comunicazione, che può essere così intensa da far credere a due innamorati di essere una cosa sola, almeno fin che dura l’innamoramento, ed è grazie alla comunicazione che nascono le idee, per quanto sempre individuali.
Le comunicazioni ostili, come quelle fra nemici per esempio, in alcuni individui spronano la formazione di idee distruttive che portano a invenzioni di armi e mezzi di distruzione.
Altri esseri vedono difficoltà e necessità dei loro simili e sviluppano idee per cercare di risolverle e soddisfarle.
Fermo restando che le idee sono individuali e non collettive, nulla toglie che, grazie alla comunicazione, sia direttamente con una persona o tramite le sue opere, si possa essere ispirati portando alla realizzazione di un’idea che poi dà frutto a un’invenzione.
Nikola Tesla e i versi del Faust
Nikola Tesla in una rara intervista afferma che i versi del Faust di Goethe sono stati per lui fonte di ispirazione per una sua invenzione.
Nel 1880 Tesla si trasferì a Budapest dove dove fu assunto dall’Ufficio Centrale dei Telegrafi. Fu qui dove ebbe l’ispirazione che lo portò a sviluppare il motore a corrente alternata.
A quel tempo Tesla soffriva di disturbi che i medici definirono unici, inspiegabili e per i quali non esistevano cure.
“Una mosca che si posava sul tavolo in una stanza causava un tonfo oscuro nel mio orecchio.
Una carrozza che passava a una distanza di alcune miglia letteralmente scuoteva il mio corpo intero.
Il fischio di una locomotiva venti o trenta miglia lontano faceva vibrare così fortemente la panca o la sedia su cui stavo che il dolore era insopportabile.
La terra sotto i miei piedi tremava continuamente.
Dovevo appoggiare il mio letto su cuscini di gomma per riuscire a dormire.
I rumori ruggenti da vicino e lontano avevano spesso l’effetto di parole che mi avrebbero spaventato se non fossi stato in grado di scomporli nelle loro componenti.
I raggi di sole, quando mi colpivano, mi causavano colpi di tale forza sul cervello da stordirmi.
Dovevo richiamare tutta la mia forza di volontà per passare sotto un ponte o strutture simili, poiché provavo la sensazione di una pressione schiacciante sul cranio.
Nell’oscurità avevo la sensibilità di un pipistrello e potevo rilevare la presenza di un oggetto a una distanza di dodici piedi da una particolare sensazione orripilante sulla fronte.
Il battito del mio polso variava da pochi battiti a duecentosessanta battiti al minuto e tutti i tessuti del mio corpo erano soggetti a contorcimenti e tremiti, che erano forse i più difficili da sopportare.
Per riprendermi da questi attacchi facevo delle lunghe passeggiate nel parco cittadino.
Un pomeriggio, che è sempre presente nei miei ricordi, il sole stava tramontando e riportò alla mia mente il glorioso passaggio di Goethe:
Il giorno sta morendo; il sole se ne va,
e si affretta laggiù, a destare nuova vita.
Ah, nessuna ala mi solleva dal suolo,
perché possa protendermi per sempre ad inseguirlo!
Non appena pronunciai queste parole ispiratrici l’idea venne come un lampo di luce e in un istante la verità mi si rivelò.
Disegnai con un bastone sulla sabbia lo schema mostrato sei anni dopo nella conferenza tenuta presso l’American Institute of Electrical Engineers.”
Tesla percepì un campo ruotante di energia e improvvisamente seppe che avrebbe potuto ricreare questo campo ruotante fornendo corrente agli avvolgimenti di un motore in differenti punti o fasi come ai pistoni di un motore.
Le forze risultanti dell’attrazione e repulsione magnetica avrebbero conferito al rotore il movimento equivalente di una ruota e tutto questo sarebbe stato portato a compimento con la corrente alternata.
Grazie a questa sua intuizione, il mondo ha fatto un salto che potremmo definire quantico. Ancora oggi usiamo la corrente alternata e il suo motore e molte altre invenzioni di Tesla.